Mi vorrei ispirare ad un film appena uscito nelle sale cinematografiche: Il libro della giungla, per vedere alcuni rimandi intorno a noi.
Rispetto alla precedente versione è girato con attori veri e in carne ed ossa, come si dice in gergo live-action.
La pellicola precedente era la pellicola Disney del 1967, che personalmente ho deciso di rivedere con i bambini.
“Il libro della giungla” di Rudyard Kipling è tra i romanzi per ragazzi più amati.
Le storie de “Il libro della giungla” narrano del piccolo Mowgli, il “cucciolo d’uomo”, che viene adottato dai lupi, che lo educano insegnandogli la sopravvivenza nella giungla.
E’ quindi grazie a loro, all’orso buono e saggio, Baloo e alla pantera Bagheera, che Mowgli riesce ad abituarsi al nuovo habitat, imparando anche il linguaggio degli animali.
La vita nella giungla, però, non è per niente facile, c’è sempre una trappola in agguato e il “cucciolo d’uomo” si trova ad affrontare ogni giorno le insidie della natura: viene rapito dalle scimmie e non smette mai di lottare contro la tigre che voleva ucciderlo, Shere Khan.
“Il libro della giungla” è un libro “rivoluzionario” di Rudyard Kipling, anche Premio Nobel per la letteratura, nato in India e che visse la sua prima infanzia a Bombay.
E’ un romanzo educativo, che trasmette i valori dell’amicizia, della famiglia e della fedeltà, spiegando il concetto di libertà e ironizzando verso le usanze civili che “imprigionano” coi loro schemi.
La giungla nell’arte
Vi voglio presentare una tigre bellissima, che si trova a Monaco. E’ di Franz Marc, un pittore della fine dell’Ottocento, che ha fatto parte dell’Espressionismo e poi ha fondato il gruppo tedesco Der Blaue Reiter.
Come ci raffigura l’animale?
In maniera molto reale, direi, tanto da percepire proprio l’essenza della natura del felino, che è un predatore.
La sua figura è spigolosa e i dettagli sono ridotti all’essenziale.
Direi una macchia nascosta nella natura, ma poi osservando meglio saremo certamente colpiti dal suo sguardo, quegli occhi che ci osservano scintillanti e fermi, tanto da farci sentire anche un po’ prede.
Franz Marc è bravissimo a dipingere una natura primordiale, in cui abbandona la sua umanità, per calarsi nei panni di un animale feroce e portare lo spettatore a vivere quell’esperienza di selvaggia libertà.
La giungla nella moda.
Con Kenzo abbiamo la nuova capsule collection ispirato proprio al mitico cartoon della Disney.
La maison francese presenta la collezione in edizione limitata, dove con un’esplosione di tessuti di colorata sauvagerie giocano a rappresentare il terribile muso di Shere Khan, la tigre del bengala, che sorride o ruggisce a seconda dei momenti. O ancora giacche leggere, pantaloni, shorts e camicie hawaiane, resi unici dalle stampe con Bagheera, la pantera, Re Luigi, l’orangotango, Hathi, l’elefante, l’orso Baloo e il lupo Akela, come protagonisti.
La giungla per me
E ora concludo con un’ultima contaminazione che è la mia. A me questa giungla mi fa pensare al giallo, forse della tigre, perché, in realtà nell’oroscopo cinese sono proprio tigre, alla libertà degli animali e ai fiori, simbolo di una natura lussureggiante.
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