In questo periodo ho lavorato molto su Salvador Dalì, protagonista della grande esposizione a Palazzo Blu, di Pisa, Dalì. Il sogno del classico, ma a breve scriverò un articolo per www.garda-outdoors.com, che avrà come protagonista, invece Picasso, celebrato nella mostra di Verona, Picasso. Figure (1895-1972).
Poiché ho imparato ad amarli entrambi nelle loro diversità, vi vorrei condurre in un breve raffronto fra questi due grandi protagonisti del ‘900.
Personalità forti, geniali e non convenzionali, accomunati dal gusto dello scandalo e dello spettacolo: sicuramente passarono dall’arte rivoluzionandola, partendo dalla loro terra natia: la Spagna.
Sembrano una formula matematica, uniti indubbiamente da un rapporto magico, Pablo Picasso e Salvador Dalì: si ammirano, discutono, si influenzano, ma si aiutano anche.
Sicuramente l’uno non può prescindere dall’altro:
sono come il tao dell’arte.
Allo scoccare del secolo, nel 1900, Picasso ha diciotto anni e lascia Barcellona per trasferirsi a Parigi, attratto dalla vita bohémien, tipica degli artisti di Montmartre.
Passerà, nelle sue opere, dal cosiddetto “periodo blu” e subito dopo dipingerà acrobati e saltimbanchi e il colore dominante sarà il rosa.
Poi, con il quadro Bordel d’Avignon (conosciuto come Les Demoiselles d’Avignon), darà inizio alla rivoluzione cubista, che si imporrà negli anni Venti in ogni ambito artistico, dal design, alla grafica, fino all’architettura…
Nella primavera del 1926, Dalì visitò Parigi e andò nello studio di Picasso, ammirandone le ultime opere.
Di ritorno dal viaggio, Dalí si mise a lavorare ad un importante serie di lavori, che segnarono il passaggio alla sua maturità artistica.
E quando il cubismo sembra diventato di moda, emerge un altro movimento, dissacrante e innovativo, il surrealismo. Dove il maggior interprete sarà Salvador Dalì.
Gli orologi molli sono protagonisti di quello che è forse il suo dipinto più famoso: La persistenza della memoria.
In questo periodo conosce Gala, moglie del poeta Paul Eluard: si sposeranno dopo pochi anni e rimarranno insieme tutta la vita.
Al contrario Picasso avrà mogli, amanti, figli legittimi ed illegittimi.
Frase famosa conosciuta di Dalì è:
Picasso è un genio. Come me. Picasso è un comunista. Io no.
In realtà Dalì era affascinato dalla Monarchia e sperava o si era illuso che il regime di Franco si trasformasse in tal senso.
Uno dei suoi quadri più famosi di Picasso è del 1937, Guernica, un atto di denuncia del devastante bombardamento subito dalla città durante la Guerra di Spagna.
Inizierà così l’impegno civile di Picasso.
Invece Dalì, allo scoppio della Seconda guerra Mondiale, partirà per New York, dove le sue invenzioni artistiche fanno furore, crea oggetti di arredamento che diventeranno vere e proprie icone, come il “telefono-aragosta” o il divano a forma delle labbra dell’attrice Mae West.
Dalì e Picasso, sicuramente entrambi con un grande potere carismatico, diversi per natura, ma entrambi geniali maestri dell’arte, hanno lasciato una grande impronta nel cuore delle persone e cambiato l’arte del nostro Novecento.