Saluto l’estate con un disegno e un appunto di Matilda, la mia bambina, perché mi ricorda un po’ un mio pensiero e mi rimanda anche ad un importante evento, che vi vorrei segnalare: la mostra su Hokusai e altri artisti giapponesi, a Palazzo Reale di Milano.
La mostra si inserisce all’interno di un calendario di eventi collegati al 150° Anniversario delle relazioni fra i nostri due paesi.
Esposizione che si intitolerà Hokusai, Hiroshige, Utamaro. Luoghi e volti del Giappone che ha conquistato l’Occidente e metterà in luce quel particolare rapporto fra l’arte di questo popolo, così lontano e diverso per cultura, con l’arte occidentale.
Basti pensare alle stampe giapponesi, che tanto amava Van Gogh.
Una percorso, che attraverso una selezione di oltre 200 opere, racconta di quel Mondo Fluttuante, un po’ lontano dalla nostra cultura, ma che poi l’ha influenzata tantissimo.
(L’ukiyo-e o “immagine del mondo fluttuante” è un genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno, fiorita nel periodo Edo, tra il XVII e il XX secolo).
Personalmente ho sempre avuto un grande amore per la grande onda di Hokusai, me lo sono spesso trovato davanti, come immagine ricorrente e mi ha sempre dato un senso di forza e pace interiore, insieme.
Ho sempre pensato che il mare, come tutte le cose della natura avessero un’anima e che in qualche maniera ci proteggano.
Quando sono nel mare non sento la paura, ma la completezza, che percepisco in quest’opera.
E quello che è stato dato anche a mia figlia, che su un disegno di una grande onda, scriveva all’inizio dell’estate:
“In questi giorni sono stata al mare, però era un po’ cattivo. A me dispiace per il mare, perché per me è una persona”.
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