Stamani ho avuto il piacere di assistere alla presentazione della mostra Warhol vs Gartel, Hyp Pop al Lucca Center of Contemporary Art di Lucca, che vi vorrei raccontare, perché merita davvero una visita.
L’esposizione è stata presentata dal Presidente del Lucca Museum, Angelo Parpinelli, dal curatore Maurizio Vanni, dall’assessore comunale Giovanni Lemucchi, dal presidente dell’associazione Spirale di idee, Massimo Ferrarotti e dal collezionista di Gartel, Maurizio Monticelli.
Incontro/Scontro fra due rivoluzioni
Andy Warhol, che da grafico pubblicitario, entrerà nell’arte con la forza prorompente delle sue opere nuove e diverse, lasciando una scia profonda e Laurence Gartel, che vedeva nel digitale la nuova frontiera artistica da varcare e che fu il primo di cui possiamo parlare di Arte Digitale.
Entrambi avevano capito una cosa…
…che l’arte come tutti la conoscevano, non poteva più strabiliare o essere innovativa e che bisognava andare oltre le tecniche tradizionali.
«Warhol e Gartel – spiega il curatore, Maurizio Vanni – sono due di quegli artisti eletti, nati per fare e rimanere nella storia, cresciuti per modificare gli equilibri culturali e sociali di un luogo in un determinato momento storico. Gartel svela a Warhol i segreti di Commodore Amiga e la loro sintonia è immediata».
Dopo l’incontro con Gartel anche Andy Warhol cominciò a sperimentare le potenzialità del mezzo digitale applicato all’arte.
Molti sono i punti in comune:
- entrambi portano il codice artistico alla portata di tutti, cambiando la maniera di percepire l’opera d’arte;
- Gartel ha lavorato molto sui software (dal 1978 è stato il primo ad usare il computer) e sta a lui l’aver scoperto l’arte digitale, riuscendo a trasformare le sue immagini, create sul monitor, in opere d’arte, trovando spazio anche nella comunicazione pubblicitaria;
- Warhol inventa la serigrafia fotografica;
- comune è l’approccio sperimentale e la capacità di indagare e utilizzare il mezzo digitale;
- entrambi violano l’unicità dell’opera d’arte, raccontano il proprio tempo e non sottovalutano l’importanza del mercato e anche la mercificazione delle loro opere.
Alcune sono le divergenze: Vs
- Warhol riproduce l’oggetto o il soggetto in maniera seriale al fine di mitizzarlo, ma si accontenta del presente;
- Gartel riprende la realtà, ma da visionario qual’è la porta in un plausibile o immaginato futuro
E anche le coincidenze
Una fra tutte che nell’87 alla scomparsa di Andy Warhol, fu dichiarata la nascita della Digital Art, diventando così Gartel una sorta di “erede concettuale” del grande maestro pop.
La mostra, pensata per svilupparsi su più spazi espositivi, ha la sua seconda sede al MAG (MetaMorfosi Art Gallery) di Spoleto, visibile ancora fino al 2 aprile e a breve il racconto di entrambe verrà concretizzato in una pubblicazione.
E’ sicuramente uno straordinario viaggio nella tecnologia digitale e nell’arte, con la consapevolezza che entrambe hanno cambiato radicalmente le nostre vite negli ultimi quarant’anni.
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Te l’ho già detto che amo Warhol! Ero stata ad una sua mostra anni fa a Parma! Un innovatore e a quanto pare, in buona compagnia ?
Lucialesley
😉 Eh, già anche Gartel ha fatto una grande rivoluzione in un mondo in cui l’uso del computer non era da tutti, figuriamoci l’arte!
Mi ritengo fortunata ad avere a pochi passi da casa un museo di arte contemporanea così stimolante e curato. Questa mostra è l’ennesimo centro! Non conoscevo Gartel e poco Warhol ma è stupendo vedere così tante opere uniche!
Mi ha fatto riflettere sulla rivoluzione che hanno portato i computer e la tecnologia nelle nostre vite e applicate all’arte. Adesso ci siamo così abituati. Pensare che Gartel sia ancora vivo e che la nascita della digital art sia solo degli anni ’70!