Siete andati a guardarvi la Klimt Experience nella Chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte, nel cuore di Firenze, a due passi dagli Uffizi?
Nelle opere di Klimt ci possiamo smarrire, perdere la coscienza nel tentativo di avvicinarsi alla sensibilità dell’artista.
Klimt è un grande artista e come tale anticipa concetti e apre la via a molti altri artisti, che poi prenderanno le loro strade.
Un esempio è il suo giovane allievo Egon Schiele, che invece abbandona ogni ornamento, spoglia l’opera di tutto e la rende ancora più nuda e assoluta.
Klimt è un maestro completo, grande nel disegno come nel dipinto, eccezionale nell’elemento decorativo.
E in Italia influenza, anche se marginalmente alcuni artisti come Casorati e Galileo Chini.
E’ il massimo rappresentante della Secessione nata come rivolta contro gli Accademici, contro una mentalità antiquata e borghese, che attraversa tutta l’Europa e può chiamarsi Art Noveau, Modernismo Catalano, Liberty riuscendo a rinnovare e stupire, perché crea una coscienza nuova, che abbandona il passato.
L’ornamento, come vediamo bene in queste immagini ingrandite e rigiocate per sorprendere lo spettatore della Klimt Experience, diviene punto essenziale dell’opera, non è, però, puro ornamento, ma un qualcosa che cerca di frantumare l’opera stessa, vuole rompere con forza l’unità.
Spesso ha lo scopo di deviare, per poi ricondurre all’essenziale.
Prendiamo ad esempio due opere come “Pesci d’oro” e “Giuditta”.
Nella prima opera siamo ammaliati dalle forme sinuose della ragazza, dai capelli rossi e dal suo sguardo. Gli occhi sono al centro della scena…sono lì a comunicare silenziosamente “Guarda, tutto il resto non conta!”.
Nella seconda opera tutto è avvolto nell’oro. Siamo a Bisanzio o a Vienna?
Il cuore di tutta questa luce è ancora nello sguardo di Giuditta, che guarda oltre il margine dell’opera e del mondo.
E tante altre opere come Il Bacio, l’Albero della vita oppure la Nuda Verità… che fanno ormai parte dell’immaginario visuale popolare, tanti le conoscono e le apprezzano, vengono offerte per altri spunti di lettura.
È questo il fine ultimo di Klimt Experience, la grande rappresentazione multimediale immersiva – dedicata alla vita e all’opera di uno dei maggiori autori dell’era moderna.
Mostra curata da Sergio Risaliti e ideata e prodotta dal Gruppo Crossmedia, che ha alle spalle un curriculum importante come Van Gogh Alive, Da Vinci Alive, Body Worlds e Incredible Florence e dove questa Klimt Experience, permette a mio parere un’esperienza altrettanto spettacolare.
L’effetto è quello di un video-documentario di circa un’ora, un po’ come andare al cinema in 3D, dove tu sei parte del quadro.
Tutte le arti si assemblano pur restando distinte: Architettura, Musica, Scultura, Pittura sono proiettate nel ventesimo secolo con una forza ed una vitalità nuove, Gustav Klimt è sicuramente uno dei protagonisti indiscussi del primo Novecento europeo.
26 novembre-2 aprile
Santo Stefano al Ponte
Piazza di Santo Stefano, 5 – 50122 | Firenze
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