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Guardiamo Modigliani

Guardiamo Modigliani

Il prossimo 16 marzo a Palazzo Ducale a Genova aprirà una mostra su un artista, che ho particolarmente a cuore, ho deciso in questi giorni di accennarvi qualcosa di più sulla sua vicenda artistica e umana, in maniera che possiate conoscere qualcosa in più su di lui: Amedeo Modigliani.

Partirò parlandovi un pochino di Modì, ragazzo ribelle e scapestrato, ma dotato di un grande amore per l’arte e che rappresenta un eroe romantico del suo tempo, che con un grande amore se ne va.

Amedeo Modigliani nasce a Livorno nel 1884 e compie i primi studi presso il pittore Guglielmo Micheli.

Prosegue gli studi a Firenze, proprio sotto il grande concittadino Giovanni Fattori all’Accademia di Firenze, per trasferirsi poi a Venezia e studiare all’Accademia di Belle Arti, dove verrà a contatto anche con l’arte francese, grazie alle Biennali, che lo spingerà a trasferirsi nel 1906 a Parigi.
Nel quartire di Montmartre in particolare, dove verrà a contatto con artisti quali Picasso e Max Jacob. E nel 1908 parteciperà al Salon des Indèpendants.

Particolarmente importante fu il suo rapporto con Brancusi, che lo condurrà verso la scultura e l’arte africana e primitiva.

Scolpisce prediligendo la pietra e ci lascia alcune teste di donna e nudi femminili, ma dopo poco deve smettere a causa delle sue condizioni di salute, dedicandosi completamente alla pittura, dove già aveva trovato il suo stile: i volti di forma ovale e i colli lunghissimi.

Punto di riferimento di molti artisti è Paul Guillaume, che a partire dal 1914 acquista diverse opere di Modigliani.

Nello stesso periodo inizia la sua situazione sentimentale con la poetessa Beatrice Hastings, che apparirà in diverse sue opere.
Altro soggetto di suoi ritratti sarà anche il poeta polacco Leopold Zborowski, che diventa suo mercante.

Ma è nel 1917 che Modigliani incontra l’amore vero con Jeanne Hébuterne, allora diciannovenne. Con lei inizia a convivere in un’abitazione a rue de la Grande Chaumière.

Nel 1918 lascia Parigi assieme a Jeanne e si reca al Sud.

Nei dintorni di Nizza dipinge molti ritratti e persino qualche rarissimo paesaggio.

Sempre a Nizza nel 1918 nasce una figlia, cui viene dato il nome Jeanne.

Nel marzo 1919 Modigliani  a Parigi, dove firma un impegno di matrimonio, con il quale riconosce Jeanne Hébuterne sua promessa sposa e la piccola Jeanne sua legittima figlia.

Nel frattempo le sue opere iniziano ad avere successo, ma la vita del nostro grande artista è alla fine.

Infatti la salute di Modigliani è messa a dura prova dalla tubercolosi e alla fine del 1919 l’artista viene ricoverato in ospedale.
Amedeo Modigliani muore il 24 Gennaio 1920.

Appena due giorni dopo muore anche Jeanne Hébuterne, suicida. La piccola Jeanne lascia Parigi con la sorella di Modigliani, e in seguito diverrà biografa del grande artista.

Devo dire che Modì ha trovato la maniera di vivere per come era e finire sul più bello il suo percorso di vita e di amore, lasciando il suo più bel capolavoro, la figlia, scomparsa pochi giorni dopo il ritrovamento delle famose teste a Livorno, falsamente attribuite al padre.

 

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maxim
Written by maxim

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