Oggi mi sono decisa e poiché l’avevo anche inserito nel mio post, “cosa visitare in zona (la mia) in queste vacanze”, sono partita per Firenze a vedermi a Palazzo Strozzi: Ai Weiwei. Libero.
Se non ci sono andata prima, la mostra terminerà il 22 gennaio, è perché non ero sicura fosse adatta a me e non avendo tanto tempo per girare, ho preferito concentrarmi su altre cose.
Ma mi sbagliavo!
Ai Weiwei può piacere o meno, la sua arte è fatta di concetti, che si possono o meno condividere, a volte è brutale, altre giocosa…ma credo che tutti possiamo condividere almeno il principio fondamentale su cui si basano tutti i suoi lavori: la libertà umana.
Ai Weiwei è un artista dissidente e icona per la libertà di espressione.
Noto a livello globale per l’unione di attivismo politico e ricerca artistica attraverso opere spettacolari e provocatorie.
In questa occasione, per la prima volta, Palazzo Strozzi è utilizzato come luogo espositivo unitario (facciata, cortile, Piano Nobile e Strozzina).
Sicuramente in questa maniera il visitatore potrà mettere a confronto la cultura cinese dell’artista con l’arte rinascimentale.
Nel cortile vediamo una grande installazione che ricorda un uccello ingabbiato, proprio come Ai Weiwei, imprigionato, perché dissidente.
Essere un artista è anche esprimere la propria opinione.
- FOREVER (la marca di biciclette più usata in Cina)
950 biciclette incastrate insieme, a ricordare il mezzo di trasporto più usato in Cina, parte integrante di questa cultura, ma anche il problema dei trasporti e l’impatto degli scarichi sull’ambiente.
Sono strutturate, all’interno della prima sala, come un’arco trionfale e a guardarle bene ricorda la rete di internet.
Nella sua infanzia ricorda che averne una, era sinonimo di libertà di movimento e nella sua arte si ispira a Duchamp.
Cosa che va notata è che queste biciclette non possono funzionare e nella realtà nessuno le vuole più.
- SICHUAN
Forse è la Sala che più mi ha toccato. E’ un omaggio al terremoto del 12 maggio 2008 che colpì la zona di Sichuan.
A terra tante casse di legno, di dimensioni e forme strane, che ricordano bare per i bambini. Già, perché in questo disastro molti piccoli rimasero schiacciati nelle scuole e a ricordarli anche un gigantesco serpente, che a guardarlo bene è composto da zaini.
Ai Weiwei iniziò a indagare per capire come fosse accaduta una tale tragedia e scoprì che le case e gli edifici scolastici erano costruiti con materiali di scarto che si sbriciolavano fra le mani.
Da allora fu iniziato ad essere considerato un dissidente e poi imprigionato dal Governo di potenti e corrotti.
- WOOD
Fin dal suo ritorno in Cina nel 1933, Ai Weiwei inizia a interessarsi all’antichità e all’antiqueriato.
Colleziona mobili e parte di templi della Dinastia Ming e Qing, abbattuti per nuove costruzioni.
- RENAISSANCE
La sala espone dei grandi pannelli con ritratti fatti con i Lego: Galileo, Luca Pacioli, Dante e Filippo Strozzi.
Tutti grandi personaggi che volevano pensare con la loro testa, ma che hanno rischiato molto per farlo.
Al centro la Divina Proportione ripresa da Leonardo da Vinci.
- OBJECTS
In piccole vetrine sono mostrati degli oggetti, resi preziosi dal materiale, ma che sono legati agli abusi sui diritti umani.
- JINGDEZHEN
Si trovano degli oggetti in porcellana realizzati in questa città, antica capitale, dove è nata questo genere di fabbricazione.
- VASES
Sono esposti Vasi cinesi molto antichi, ma dai colori brillantissimi: capiamo allora che Ai Weiwei li deve aver ridipinti con i colori della carrozzeria delle macchine.
E poi tre gigantografie dietro, dove vediamo l’artista che prende un vaso, lo rompe e rimane impassibile. Perché?
Per amore del vaso…infatti, in Cina e in altri paesi, si distrugge quel che resta del passato e della storia.
- STUDI OF PERSPECTIVE
A terra come due tappeti di erba e fiori, che però sono fatti in metallo e porcellana a sottolinearne la durezza: perché come gli uomini se uniti in un ideale hanno la forza del gruppo.
E le 40 fotografie in questa e nell’altra sala mostrano i monumenti più conosciuti nel mondo, altamente simbolici, dove appare il dito medio alzato dell’artista.
Perché? Per far riflettere l’individuo sull’operato di alcuni governi.
- MITHOLOGIES
La sala è dedicata a figure della cultura cinese e contenute anche in libri proibiti dal Governo, ma a cui Ai Weiwei si ispirava per farne aquiloni.
- SHANGAI
Al centro il muro del suo studio di Shangai, fatto distruggere dal Governo, ma di cui Ai Weiwei ha recuperato alcuni pezzi, prima di essere arrestato.
Proseguendo la mostra al piano terra ancora tante foto, pensieri, parole e documenti dell’artista o testimonianze sulla sua arte, arma indistruggibile di denuncia!
ART IS NOT AN END BUT A BEGINNING
Wow,non conoscevo questo artista ma mi piace la vena di protesta in tutto quello che fa! Io adoro le opere di Duchamp perciò credo che apprezzerei molto anche le sue!mi spiace solo di non essere in zona al momento!
Articolo interessante! Mi spiace non esser lì prima che finisca, ma hai dato una chiara idea della mostra.
A me ispirava tantissimo ma ancora non sono riuscita ad andarci. Il tuo racconto mi incuriosce ancora di più, lui è un combattente, un provocatore che riesce a riversare nelle sue opere, gli ideali per cui si batte
L’ennesima mostra di cui mi parli e che mi perderò! Anche questa sembra davvero interessante, non conosco l’arte di Weiwei e mi sembra meritevole di un approfondimento! Grazie 🙂
Io invece ammetto che non conoscevo questo artista prima di leggere il tuo articolo…vedi, non si finisce mai di imparare! 🙂
Anche io ammetto di non conoscere questo artista, ma tu ne parli in maniera molto chiara e lucida! Si percepisce la tua grande passione per l’arte!!!
Non conoscevo questo artista prima di leggere questo articolo.
Sembra una figura molto interessante nella sua espressione artistica 🙂
Neanche a dirlo non conoscevo l’artista ed è sempre bello imparare “l’arte” insieme ai tuoi articoli e alle tue visite. 🙂