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Trattoria Il Pennello: uscio e bottega con Dante

Trattoria Il Pennello: uscio e bottega con Dante

Vi vorrei raccontare di una piacevole domenica trascorsa con la mia famiglia, dove abbiamo avuto l’occasione di mangiare i prelibati piatti del Ristorante Il Pennello e visitare la suggestiva Casa di Dante, lì a due passi, nel centro storico di Firenze.

Volevamo andare in treno, ma poi abbiamo deciso di parcheggiare non molto distante da lì, in Piazza Beccaria e fare due passi a piedi, visto che ancora godiamo di un bel sole.

La Casa di Dante è indubbiamente, una delle costruzioni più suggestive della città.

Situata vicina al Duomo, visitarla significa un’occasione molto interessante per comprendere come si svolgeva la vita nel Medioevo.

Dante stesso ci racconta di essere nato nel 1265 all’ombra della Badia Fiorentina. Poiché l’edificio originale era andato perduto, il Comune di Firenze fece restaurare nel 1911 alcune case medioevali da parte dell’architetto Giuseppe Castellucci destinandole inizialmente ad uffici.

Dal 1950 l’Unione Fiorentina lavorò per creare qui un Museo dedicato a Dante Alighieri, aprendolo nel maggio 1965.

Il Museo è disposto su tre piani, lungo un percorso che mira a far comprendere il contesto storico e sociale in cui è nata la Divina Commedia. Il primo piano, composto di quattro ambienti, racconta la vita dell’autore intrecciata alla storia di Firenze nel Medioevo.

Al secondo piano è descritta più dettagliatamente la vita di Dante.

Nel terzo piano sono presentati alcuni volumi di grande valore, tra i quali una copia della Divina Commedia dal Codice Trivulziano del 1337, La Comedia di Dante Alighieri, con Ragionamenti e note di Niccolò Tommaseo del 1865 e il Codice Caetani della Divina Commedia con postille di Marsilio Ficino. 

Dante è stato il “padre della lingua italiana”.

Perché nel 1300, il secolo in cui è vissuto, tutti consideravano il latino una lingua perfetta e le nuove lingue nate dal latino delle lingue senza valore.

Dante, invece, ha scritto che l’italiano valeva quanto il latino e poteva servire anche per scrivere opere di alta letteratura, proprio come lui ha fatto la Divina Commedia, composta nel fiorentino della sua epoca.

E anche il cibo fa un lungo giro e vanta una lunga storia: dalla sopravvivenza del nostro primo attacco di fame all’elaborazione che ne facciamo nelle varie cucine, dove le ricette si mescolano a mille altre esperienze (le ricette di famiglia, i viaggi, il suggerimento di un’amica, alla specialità che solo noi sappiamo fare….).

Per cui ho trovato il giusto connubio con questa visita ad un pezzo della nostra storia e importante tradizione letteraria ai piatti della tradizione fiorentina, che abbiamo potuto gustare al Ristorante Il Pennello, fra i quali il famoso peposo, la ribollita o la semplice ma gustosa pappa al pomodoro, per dirne alcuni.

Già perché noi siamo sia ciò, che mangiamo, che ciò che diciamo.

Il mio grazie particolare va poi a Gino e Massimo Brogi, alla loro ospitalità e che mi hanno fatto trascorrere questa piacevole domenica pomeriggio!

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maxim
Written by maxim

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