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Dolci pause con Francisco de Zurbarán

Dolci pause con Francisco de Zurbarán

Momenti piacevoli sono spesso quelli scanditi dalle pause in cui prendiamo un bel caffè.

Questa bevanda proviene da posti lontani e misteriosi e il suo profumo è entrato in tutte le case, nei bar, nei luoghi di lavoro, nei ristoranti e nelle tavole calde di tutto il mondo.

E’ diventato tanto popolare da diventare, nel corso del tempo, anche il protagonista di molte opere letterarie, artistiche e musicali di molti popoli.

L’apparizione del caffè nell’arte coincide, grosso modo, con la sua diffusione nelle principali capitali europee, a partire dal secolo XVII.

A Londra, Amsterdam, Parigi, il caffè si diffonde rapidamente: questa bevanda esotica e calda, alla quale vengono attribuite virtù afrodisiache e terapeutiche, conquista ben presto le corti e le classi più elevate della società.

Forse la più antica raffigurazione di una tazzina ricolma della calda bevanda è la straordinaria natura morta di Francisco de Zurbaran, Piatto di cedri, cesto di arance e tazza con rosa (1633, Los Angeles, Norton Simon Foundation), l’unica firmata dall’artista, che nell’esecuzione vi traspone il medesimo misticismo dei suoi dipinti di stampo religioso.

Allineati in rigoroso ordine, i singoli oggetti emergono dal fondo scuro, con grande immediatezza fotografica e sembra quasi di riconoscerne i differenti aromi e profumi.

In questo periodo, ormai assunta a bevanda di uso comune, sempre più spesso il caffè diviene co-protagonista di dipinti e disegni mentre, soprattutto fra Seicento e il Settecento, sono numerosissime le incisioni, che ne testimoniano le varie fasi della sua preparazione, fino al “rito” della sua degustazione.

 

maxim
Written by maxim

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